Antonio Mancini, La paglia rotta
Antonio Mancini ha dimostrato fin da giovane un innato gusto per le "belle arti" e un precoce talento naturale, presto considerato un enfant prodigio destinato a un grande futuro. Questa fama anticipata iniziò a formarsi solo quando, ormai adolescente, Mancini arrivò a Napoli, visitando le sue chiese e acquisendo competenze tecniche dallo studio di opere che spaziavano da Caravaggio a Battistello Caracciolo.
A questa prima formazione si accompagnano ben presto visite regolari allo studio di Stanislao Lista, dove la pittura di Mancini si orienta verso un naturalismo più rigoroso. In questo ambiente di cultura e di stile, l'arte di Mancini nasce e comincia a prendere forma; e da qui emerge l'obiettivo di restituire alla pittura napoletana la monumentalità perduta di secoli fa e, al tempo stesso, arricchirla di nuove qualità formali. Qualità che cercava - e trovato - vagando per il labirinto di vicoli stretti di Napoli, osservando i bambini poveri che li affollavano. Alcuni di loro sarebbero presto diventati i suoi modelli preferiti, i loro volti spesso sbirciano in numerosi dipinti del suo primo periodo, tutti rappresentati sullo sfondo della loro miseria.
Antonio Mancini
(Roma 1852 - 1930)
La paglia rotta, 1875
Olio su pannello, 43 x 35 cm
Firmato in basso a destra: A. Mancini / Napoli
Provenienza:
Collezione Sordi, Napoli; Collezione privata privata, New York; Christie's, New York; Collezione privata, Marano (NA); Nuova Bianchi Galleria d'Espinosa, Napoli; Galleria Vittoria Colonna, Napoli; Collezione privata, Napoli.