Opere su Carta, Giovanni Boldini

Galleria Bottegantica, Milano
Per nulla marginale o episodica è l’attività di Boldini incisore, rispetto alla più fitta e continua attività di disegnatore e di pittore. Non c’è periodo o fase della sua vita in cui non abbia esercitato la pratica minuta e paziente del lavorare su rame o su zinco, con la scelta pressoché esclusiva dei sistemi indiretti dell’acquaforte e della puntasecca.
Cinquantatré sono in tutto le opere da lui incise nel periodo compreso tra il 1876 e il 1912 circa, durante il quale l’arte incisoria riconquista il suo primato sulle altre tecniche di riproduzione, imponendosi come mezzo espressivo libero e autonomo. In Francia tale rinascita trova il sostegno di critici e letterati illustri come Charles Baudelaire, i fratelli Jules e Edmond de Goncourt, Victor Hugo, Philippe Burty, Armand Gautier, Émile Zola e soprattutto dell’editore Alfred Cadart e dello stampatore Auguste Delâtre, fondatori della Société des Aquafortistes.
Grazie al loro contributo l’incisione acquista in breve tempo una posizione di rilievo negli ambienti artistici parigini, tanto da essere impiegata con regolarità da molti pittori d’avanguardia, sempre pronti a cimentarsi in linguaggi espressivi nuovi e originali.
In un contesto così dinamico e articolato, l’attività di Boldini incisore risulta piuttosto singolare.
Nonostante le sue frequentazioni con gli ambienti dell’editoria, l’associazione degli acquafortisti e i diversi laboratori tipografici presenti sul territorio parigino, egli decide infatti di non praticare l’incisione a scopo commerciale e di non esporre mai in pubblico alcuna sua opera.
Si suppone che tale scelta sia stata determinata dal fatto che l’artista considerasse marginale questa attività, sulla quale stese un riserbo perfino maggiore rispetto a quello con cui Degas circondò il suo mestiere di scultore. Il lavoro inciso – quasi sempre condotto nel chiuso del suo atelier – assume per lui il preciso significato di un laboratorio di invenzione oltre che di verifica stilistica da condurre in parallelo alla pittura.