Aeropittura Futurista

Alessandro Bruschetti, Aeropittura futurista
Aeropittura futurista. L’avanguardia italiana tra Biennali e Quadriennali

Dopo le importanti mostre monografiche dedicate a singole personalità del Futurismo italiano, tra cui Giacomo Balla. Ricostruzione futurista dell’universo (2018) e Il giovane Boccioni (2021), la galleria Bottegantica torna a proporre un’indagine sul Futurismo, in particolare sull’Aeropittura, un’avanguardia italiana che si sviluppa tra le due guerre, dagli anni Venti ai primi anni Quaranta del Novecento.

Curata da Fabio Benzi – tra i massimi esperti del Futurismo – la rassegna si concentra sulla partecipazione dei futuristi alle esposizioni ufficiali del periodo: le Biennali Internazionali d’Arte della città di Venezia (1926 - 1942) le Quadriennali d’Arte Nazionale di Roma (1931-1943).

Si trattava di due appuntamenti di rilievo nel panorama espositivo nazionale tramite i quali Filippo Tommaso Marinetti, alla guida del movimento, cercava di assicurare un riconoscimento ufficiale al Futurismo italiano e una sua definitiva consacrazione.

Attraverso un’accurata selezione di una trentina di opere, pittoriche e scultoree – nella quasi totalità esposte nelle rassegne veneziane e romane – la mostra intende restituire la storicità del fenomeno futurista e la ricca varietà ed originalità delle ricerche artistiche al suo interno.

Tullio Crali, Duello di caccia, 1936

Biennali

Augusto Favalli, Passaggio sulla base

Quadriennali

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